Abusivismo in fisioterapia: un rischio per la salute da non sottovalutare

L’abusivismo in fisioterapia è un fenomeno purtroppo diffuso: persone prive di laurea e abilitazione si presentano come fisioterapisti e offrono trattamenti a basso costo. Questa pratica è penalmente perseguibile e può avere conseguenze gravi sulla salute dei pazienti.

Chi è davvero fisioterapista?

Il fisioterapista è un professionista sanitario laureato in Fisioterapia (corso triennale universitario, classe L/SNT2) e abilitato dal Ministero della Salute.

Dal 2022 la professione è regolamentata da un Ordine autonomo: la Federazione Nazionale degli Ordini della Professione Sanitaria di Fisioterapista (FNOFI), con i rispettivi Ordini territoriali.
Ogni fisioterapista iscritto all’Albo è quindi un professionista riconosciuto, tutelato dalla legge e responsabile del proprio operato.

Chi non possiede questo titolo non può esercitare la fisioterapia, anche se ha frequentato corsi privati o master non universitari.

I rischi dell’abusivismo

Affidarsi a un abusivo significa esporsi a numerosi pericoli:

  • Trattamenti inefficaci o dannosi: manipolazioni scorrette o esercizi sbagliati possono peggiorare il problema.
  • Assenza di diagnosi corretta: solo un fisioterapista è formato a collaborare con medici e specialisti.
  • Nessuna tutela legale: un abusivo non è assicurato né responsabile dei danni causati.
  • Inganno economico: prezzi bassi e promesse facili si traducono in tempo perso e salute compromessa.

Come riconoscere un abusivo in fisioterapia

Individuare un abusivo non è sempre semplice, ma ci sono segnali chiari che aiutano a distinguerlo da un vero professionista:

  1. Mancanza di iscrizione all’Albo dei Fisioterapisti (FNOFI)
    Ogni fisioterapista deve essere iscritto all’Albo territoriale. Puoi verificare sul portale ufficiale Alboweb.
  2. Titoli di studio poco chiari
    L’unico titolo valido è la Laurea in Fisioterapia. Diffida di chi si presenta solo come massoterapista, osteopata senza laurea sanitaria, chinesiologo o posturologo.
  3. Prezzi troppo bassi e promesse miracolose
    Attenzione a chi garantisce guarigioni “in una seduta” o applica tariffe sospettosamente basse.
  4. Ambiente non sanitario
    Lo studio deve rispettare standard igienico-sanitari. Diffida di trattamenti in palestre, centri estetici o ambienti improvvisati. Attenzione: un fisioterapista può lavorare presso il proprio domicilio previa richiesta al proprio comune ma per eseguire eventualmente delle terapie con macchinari deve avere ulteriori autorizzazioni rilasciate dall’Ulss territoriale. Se non sono presenti, il fisioterapista sta commettendo un illecito o peggio ancora è un abusivo.
  5. Mancanza di ricevuta o fattura
    Un professionista rilascia sempre fattura sanitaria detraibile. Se non è prevista, è probabile che non sia abilitato.

Consiglio pratico: in caso di dubbi è sempre meglio chiedere il numero di iscrizione all’Albo e verifica online. Un vero fisioterapista sarà orgoglioso di mostrarti il proprio titolo.

Denunciare è fondamentale

Segnalare i casi di abusivismo agli Ordini dei fisioterapisti o alle autorità competenti serve a:

  • tutelare la salute dei cittadini,
  • proteggere i pazienti più fragili,
  • valorizzare i professionisti qualificati.

Conclusione

L’abusivismo in fisioterapia è un pericolo serio: mette a rischio la salute delle persone e svaluta il lavoro dei veri professionisti.
Per questo è fondamentale affidarsi solo a fisioterapisti laureati e iscritti all’Albo della professione sanitaria di fisioterapista (FNOFI).

La tua salute non merita scorciatoie: scegli sempre professionisti riconosciuti.

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