Che cos’è il trocantere e che cos’è la trocanterite.

Il trocantere maggiore è una prominenza ossea che si trova sul lato esterno del femore vicino all’articolazione dell’anca. Rappresenta un punto importante di inserimento di diversi tendini muscolari principalmente della muscolatura estensoria e rotatoria dell’anca. Al di sopra di questa salienza ossea è presente anche una borsa sierosa che riduce l’atrito tra i tendini.

La trocanterite è un termine che indica un’infiammazione a carico delle strutture che si inseriscono sul trocantere maggiore.

Quali sono i sintomi di una trocanterite?

I sintomi tipici di una trocanterite possono includere:

  1. Dolore nella parte esterna dell’anca o nella parte superiore della coscia, spesso localizzato intorno al trocantere maggiore;
  2. Dolore che peggiora durante l’attività, specialmente durante la camminata, la corsa, la salita delle scale o quando si è sdraiati sul lato affetto;
  3. Dolore durante la palpazione del trocantere maggiore;
  4. Dolore che può irradiarsi verso il basso lungo il lato esterno della coscia;
  5. Dolore che può essere peggio di notte, specialmente quando si giace sul lato colpito;
  6. Sensazione di rigidità o dolore al mattino, che può migliorare con il movimento;
  7. Possibile gonfiore o sensazione di tensione nella zona interessata;
  8. Debolezza nell’eseguire determinati movimenti dell’anca.

Quali sono i fattori predisponenti per la trocanterite?

Fattori comuni per l’insorgenza di una trocanterite sono:

Cambiamenti biomeccanici: l’allineamento degli arti inferiori determina una diversa rotazione a livello delle anche e quindi una modifica della tensione a livello della muscolatura che si inserisce sul trocantere. Nel caso delle ginocchia valghe la muscolatura glutea risulta maggiormente allungata, al contrario nelle ginocchia vare.
  1. Sovraccarico o uso eccessivo: l’eccessivo stress o uso ripetitivo dei muscoli che si attaccano al trocantere maggiore, come il grande gluteo, il medio gluteo e il piccolo gluteo, può causare irritazione e infiammazione.
  2. Cambiamenti biomeccanici: problemi di postura, disallineamento dell’anca o della colonna vertebrale, e squilibri muscolari possono influenzare la distribuzione del peso corporeo e aumentare lo stress sulla zona del trocantere maggiore.
  3. Debolezza muscolare o mancanza di flessibilità: muscoli deboli nell’area dell’anca o mancanza di flessibilità possono aumentare lo stress sul trocantere maggiore e contribuire allo sviluppo dell’infiammazione.
  4. Età e sesso: la trocanterite tende a essere più comune nelle persone di età superiore ai 40 anni e può essere più frequente nelle donne rispetto agli uomini, probabilmente a causa di differenze nei modelli di attività fisica e nei livelli ormonali.
  5. Patologie concomitanti: condizioni come l’osteoartrite dell’anca, la borsite dell’anca o la sindrome del dolore patellofemorale possono aumentare il rischio di sviluppare trocanterite.
  6. Traumi passati: lesioni o traumi alla zona dell’anca, compresi strappi muscolari o microtraumi ripetuti, possono predisporre a una maggiore infiammazione e al rischio di sviluppare trocanterite.
  7. Obesità: essere in sovrappeso o obesi può aumentare lo stress e la pressione sulla zona dell’anca, aumentando così il rischio di sviluppare problemi come la trocanterite.

Cosa fare in caso di trocanterite?

Alcuni suggerimenti generali su cosa fare in caso di trocanterite sono:

  1. Riposo: evitare attività che aggravano il dolore e dare tempo alla zona infiammata per guarire. È consigliabile ridurre o evitare l’attività fisica che mette stress sull’anca.
  2. Applicazione di ghiaccio: se la zona risulta calda, l’applicazione di ghiaccio localmente per 15-20 minuti ogni 2-3 ore per ridurre l’infiammazione e il dolore. Assicurarsi di avvolgere il ghiaccio in un panno o utilizzare una borsa del ghiaccio per evitare il contatto diretto con la pelle.
  3. Antinfiammatori non steroidei (FANS): l’uso di farmaci anti-infiammatori non steroidei, solo a seguito di una valutazione medica, può aiutare a ridurre il dolore e l’infiammazione associati alla trocanterite.
  4. Valutazione medica: consultare un medico per una valutazione accurata e un piano di trattamento personalizzato. In alcuni casi, potrebbe essere necessario eseguire esami di imaging come radiografie o risonanza magnetica per confermare la diagnosi e valutare lo stato delle strutture articolari.
  5. Fisioterapia: il fisioterapista può valutare a livello funzionale il distretto e consigliare esercizi specifici per rinforzare i muscoli dell’anca, migliorare la flessibilità e la stabilità articolare, nonché per ridurre il dolore e l’infiammazione.
  6. Modifiche delle attività: modificare le attività quotidiane o sportive che potrebbero esercitare troppo stress sull’anca. Ad esempio è possibile utilizzare nella fase più acuta una stampella per alleviare il peso sull’arto dolorante durante il cammino.

Qual’è la prognosi in caso di trocanterite?

La prognosi per la trocanterite dipende da diversi fattori, tra cui la gravità del caso, il trattamento ricevuto e la risposta individuale al trattamento. In generale, molte persone sperimentano un sollievo dai sintomi con il trattamento appropriato e riescono a recuperare completamente. Tuttavia, nei casi più gravi o se non viene gestita correttamente, la trocanterite può diventare cronica e causare problemi persistenti.

Mobilizzazione anca: valutare impedimenti funzionali da parte di un fisioterapista esperto ha un effetto curativo e preventivo per le recidive.

Con un adeguato riposo, modifiche delle attività, terapia fisica e trattamenti come l’applicazione di ghiaccio e l’assunzione di farmaci antinfiammatori, la maggior parte delle persone con trocanterite sperimenta un miglioramento dei sintomi nel giro di alcune settimane o mesi.

In alcuni casi, potrebbe essere necessario un intervento medico più invasivo, come iniezioni di corticosteroidi nella zona infiammata, per ridurre l’infiammazione e il dolore. In rari casi, quando altri trattamenti non hanno avuto successo nel fornire sollievo dai sintomi e migliorare la funzionalità, potrebbe essere considerata la chirurgia.

È importante seguire le indicazioni del fisioterapista, continuare con gli esercizi di rafforzamento e flessibilità anche dopo il recupero per prevenire recidive e mantenere una buona salute dell’anca nel lungo termine. Se i sintomi persistono o peggiorano nonostante il trattamento, è essenziale consultare un medico per valutare ulteriori opzioni di gestione o trattamento.

Dott. Maxim Filippi Makarov – Fisioterapista specializzato in terapia manuale, Osteopata D.O.

Dott. Jacopo Galusi – Fisioterapista specializzato in terapia manuale, Osteopata D.O.

Related Posts

Leave a Reply